Dopo il successo del suo esordio e soprattutto nell'ultima presentazione tenuta presso il Centro culturale Emma Agnetti Bizzi a Langhirano, con la preziosa collaborazione della bellissima Libreria Liberamente di Langhirano di Jacopo Di Noto Marrella, Enia Rubio ci lascia un'intervista per approfondire al meglio la sua poetica e la passione con la quale scrive e ha realizzato anche questo bellissimo romanzo: Ramon e Blanca. Ed ecco l'intervista ufficiale del blog di Chiocciola!
Buongiorno Enia. Ramon e Blanca è un romanzo intriso di tematiche e stili di vita di certo non facili. Affrontarli nella scrittura è stato naturale o ha presentato delle difficoltà?
Credo sia stato facile affrontare Ramon e Blanca o almeno, naturale. Quando sono entrata dentro il mondo di Blanca, tutto il resto è nato da solo, strada facendo. Mi è sembrato di "camminare" con lei e con Ramon per le vie di Buenos Aires, al porto e lungo Rio de Plata e tutto si presentava davanti ai miei occhi così, come qualcosa di naturale di "già scritto". E non dico questo per essere poetica ma perché è ciò che è successo.
Come mai hai scelto di raccontare fatti e vite di luoghi così lontani dalla nostra quotidianità?
Ero entrata nel mondo del tango da poco e ne ero rimasta affascinata. Quando la storia di Blanca e soprattutto del "suo" Ramon ha avuto l'urgenza di essere raccontata e rivissuta, trasformata forse, mi sono documentata un po' e ho scoperto San Telmo: teatro perfetto per il mio racconto. Credo però che nessun luogo sia lontano da noi e dalla nostra quotidianità, anzi, è proprio creando un filtro e una distanza che siamo più vicini a noi stessi e più sinceri e riusciamo a ritrovarci, senza paura. Questo vale anche per chi la legge la storia.
La storia d'amore tra i protagonisti è teatro di sensazioni forti e contrastanti. Credi che le dinamiche tra Ramon e Blanca siano rare o comuni?
Credo che l'amore spaventi e che, sempre di più, la gente fugga da questo amore, quello potente, quello che sconvolge e che, in nome della tranquillità, si scelgano spesso storie di equilibrio e sicurezza, più che storie di passione e verità. Ma non c'è giudizio in questo, forse è bene amare in modo pacato ma costante. Io non ne sono capace, Blanca nemmeno. Ma il suo modo di essere così vera e "strana" per il resto del mondo, la fa essere una donna di cui diffidare o da ammirare da lontano, ma non da amare nella quotidianità. Le donne come lei nessuno le vuole conoscere davvero perché la profondità e la limpidezza, anche del buio, fanno paura. Ramon spia Blanca da lontano, si ciba di lei, forse la ama, ma si protegge e rinuncia e così tutti e due sono soli. Credo che sì, storie come questa non siano poi così rare.
Il romanzo si sofferma anche sulla relazione madre-figlio in un contesto particolare. Cosa ti ha spinto ad indagare questo tipo di rapporto affettivo? Come mai lo hai fatto in modo "non convenzionale"?
Questa è una domanda molto personale e forse mi ci vorrebbe tempo per rispondere. Credo di essere nata madre, fin da molto piccola avevo questo istinto di occuparmi degli altri, soprattutto dei bambini e mi dava una gioia immensa stare con loro o anche solo guardarli. Questo mio desiderio non è stato come gli altri, non si è avverato. Oggi mi dico che forse doveva essere così, che ero nata per essere madre della vita e sento di esserlo ogni giorno, madre di qualcuno o di qualcosa. Certamente ho sempre pensato che un figlio è chiunque entri nella tua vita e ti incanti e ti rapisca con la sua meraviglia, chiunque abbia bisogno di essere avvolto e protetto dal nostro amore e guidato verso il proprio volo. Così è stato per Blanca con Santiago, si sono come trovati e insieme si sono leccati le ferite, si sono curati. L'amore, quello vero, fa questo, cura. E trasforma.
Un modo non convenzionale? Ma cosa è davvero convenzionale? La vita ci capita e dobbiamo viverla con o senza chi o che cosa dovrebbe essere con noi.
Qual è l'emozione che più di tutte speri di suscitare nel tuo lettore?
Credo che l'emozione che, nonostante tutto, attraversi tutto il romanzo sia la meraviglia. La meraviglia dell'amore ma anche del dolore, della bellezza ma anche della bruttezza, della luce ma anche del buio, il buio del cuore, dell'anima, degli istinti. C'è tanto dolore e tanta privazione in questa storia, tante ferite e non solo d'amore, ma ciò che credo faccia ogni mattina Blanca per continuare ad essere quello che è, sia meravigliarsi della vita, sempre. E la gratitudine, vorrei suscitare gratitudine per questa meraviglia che aiuta anche chi sta morendo, a vivere.
Di seguito, e in esclusiva per Chiocciola, alcuni estratti dalle letture di Enia Rubio delle pagine del suo romanzo Ramon e Blanca:
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