"Era tutto per me."
Esordire con un romanzo non è mai semplice, ma quando una storia ha la forza di toccare corde profonde, lascia un segno indelebile. Sopra il mondo, il primo romanzo di Melissa Neri, è un’opera intensa, dal linguaggio essenziale e potente, capace di raccontare una storia d’amore struggente e incredibilmente realistica.
A dialogare con l’autrice in questa intervista è Gloria Sinatra, editor e poeta, che con le sue domande ha esplorato la genesi del libro, le ispirazioni di Melissa Neri e la sua visione della scrittura. Un incontro ricco di riflessioni sulla letteratura, sull’amore e sulla forza delle parole.
Ciao Melissa, raccontaci un po' di te. C’è stata un’occasione o un momento particolare della tua vita in cui hai deciso di scrivere il tuo primo romanzo? Ciao, ho deciso di scrivere questo romanzo per via della storia che stavo vivendo sulla mia pelle. Mi sentivo oppressa e non capita. Avevo così tanto amore, sentivo che mi esplodeva il cuore… ma non mi sentivo compresa.
Sopra il mondo è una storia travolgente, che emoziona e sconvolge il lettore. Hai dovuto far fatica a gestire le tue emozioni nel corso della stesura? Purtroppo, mi sono sentita molto in difficoltà poiché, riguardandomi personalmente, ogni situazione mi toccava nel profondo, facendo riemergere i ricordi, il dolore... e tutto l’amore che ho sentito verso Sebastian.
Gli argomenti che affronti sono molto delicati e le vicende descritte nel romanzo piuttosto dolorose. Credi sia importante per uno scrittore approfondire tematiche controverse, come nel tuo caso l’amore tossico, la dipendenza e i disturbi psichiatrici? Credo sia fondamentale. Non mi vergogno di essermi trovata a sperimentare questi vissuti, anzi. Cerco sempre di testimoniarli al meglio, sperando sempre di essere di aiuto alle persone, al mondo.
Nel tuo romanzo ti poni con estrema sincerità e trasparenza nei confronti del lettore, consegnandogli l’esperienza di un vissuto direi non facile. Quali sentimenti speri di suscitare in chi si accosta a Sopra il mondo? Spero di suscitare una riflessione e che, raccontando la mia storia, possa essere d’aiuto a tante persone che si ritrovano nella mia stessa situazione. Ho parlato così apertamente delle mie vicende personali per far capire che anche io ho amato tanto. Credo ancora oggi che non sia possibile un amore così grande, ma non sempre ciò si rivela essere la cosa giusta.
L’amore tra Leila e Sebastian può essere interpretato secondo punti di vista opposti. Pensi che la loro storia possa diventare un esempio per chi vive le stesse dinamiche di coppia? Credo fermamente che la nostra storia possa rappresentare un esempio per ciò che riguarda l’amore e la follia. Al contrario, spero non lo diventi in merito a dipendenza reciproca o sviluppo ossessivo.
Quanto può aiutare, secondo te, rispecchiarsi in un racconto e trovare ispirazione per chi è dipendente da stupefacenti o per chi ha una dipendenza affettiva? È di grande aiuto, secondo il mio punto di vista, leggere un’altra storia simile alla propria. Hai la possibilità di guardare la tua situazione dall’esterno, in un’ottica differente e ciò ti aiuta a comprendere meglio cosa ti succede.
Hai avuto un enorme coraggio a descrivere senza filtri l’ambiente in cui vivono i pazienti di un reparto di psichiatria. Pensi possa servire a combattere lo stigma che affigge tutti coloro che affrontano un percorso di cure mentali? Credo che a qualcosa possa servire, se non altro per contribuire a cambiare il modo in cui i pazienti psichiatrici vengono percepiti, ma la strada da fare in questo senso è lunga e difficile.
Cos’hai in programma per i nostri due protagonisti? Dobbiamo aspettarci un seguito per Sopra il mondo? Sopra il mondo è nato con la volontà di rispecchiare la realtà, una vera e propria storia. Ho in programma di dar voce a questo amore per com’è continuato, quella folle storia d’amore descritta per come si è svolta realmente. Da due protagonisti come Leyla e Sebastian puoi aspettarti di tutto!
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