Non siamo Mondadori (un piccolo manifesto editoriale)


"Gloria e merito di alcuni è scrivere bene; e di altri non scrivere affatto. (Jean De La Bruyère)"

Non siamo Mondadori (e non vogliamo che le cose accadano da sole)

Non siamo Mondadori. E va bene così.
Nulla togliamo a quella casa editrice che, da decenni, è sinonimo di diffusione, nomi importanti, copertine in vetrina e spazi garantiti nei più grandi canali di distribuzione. Ma non essere Mondadori non è un difetto: può diventare una scelta e una libertà. Una forma di identità che si costruisce con umiltà, e con la stessa tenacia con cui si scolpisce il legno o si impasta il pane.

Lo diciamo ogni giorno a noi stessi e agli autori che scelgono di pubblicare con noi: niente è automatico. Niente è scontato.
Il fatto che un libro esca, esista, venga accolto da una libreria – anche una di quelle “importanti”, di catena – non significa automaticamente che venderà, che sarà letto, che si spalancheranno porte.

E non significa neanche che l’autore, o l’editore, abbia “sfondato”.
No. È solo un passo. Uno dei tanti.
Un passo guadagnato, certo. Costruito con cura, con mail e telefonate, con presentazioni organizzate e copie spedite con il fiato sospeso.
Ma è solo un frammento. Il successo, se vogliamo chiamarlo così, è altrove.

Il successo vero, per noi, si misura in quel momento raro e prezioso in cui una persona si avvicina a un tavolino, ascolta la storia che sta dietro a un libro – la fatica, il dubbio, il gesto creativo – e, in silenzio, decide di portarselo via.
Lo sceglie. Lo adotta.
Ecco: lì nasce qualcosa che assomiglia al senso profondo del nostro lavoro.


Perché noi, e i nostri autori, non ci aspettiamo che le cose succedano da sole.
Non ci aspettiamo l’evento pieno, il “tutto esaurito”, il miracolo delle vendite solo perché il libro è “una bella idea” o ha una “copertina d’impatto”.
Sappiamo che ogni lettore si conquista uno per uno. Ogni incontro è un dono. Ogni recensione è una scoperta.

E sappiamo che anche quando sembra che stia andando tutto a rilento, è proprio in quel tempo lento che accadono le cose migliori.
Come la consapevolezza.
Come la crescita di uno stile.
Come la fiducia che si crea tra scrittore e lettore, tra editore e autore, tra parola e ascolto.

No, non siamo Mondadori.
Siamo Chiocciola.
E siamo fieri di esserlo. Perché in questa lentezza non c’è solo un ritmo: c’è un senso. C’è una direzione.
C’è la possibilità di costruire, insieme, qualcosa che duri.


Se la pensate come noi... SCRIVETECI. 

Commenti